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Pilatura e confezionamento

Pilatura e Confezionamento

Nel passaggio dal campo alla tavola, una volta raccolto, essiccato e posto in magazzini, il riso necessita di un fondamentale procedimento, quello della pilatura. A sua volta composto da diverse fasi, che consentono di ottenere un prodotto finale di caratteristiche ben precise, a seconda del numero di strati di rivestimento tolti al chicco. Trattasi di una serie di trasformazioni di tipo meccanico, la prima delle quali è la pulitura; setacci e soffioni eliminano eventuali impurità rimaste sul granello. Si passa quindi alla sbramatura, ossia l’asportazione delle glumelle, la ‘pelle’ più esterna. A questo punto, si ottiene il riso cosiddetto integrale, già disponibile per usi alimentari. Esso ha ancora attaccata la pula, molto ricca di fibre e grassi. Per giungere al riso bianco, occorre la sbiancatura, durante la quale il chicco viene passato attraverso un rullo e una lastra d’acciaio, che rimuove gli strati esterni rimasti e il germe. Una selezionatrice ottica, infine, provvede ad eliminare chicchi macchiati e verdi.

 

Il nostro riso viene confezionato in atmosfera protettiva: dal sacchetto viene tolto l’ossigeno, sostituito con azoto e anidride carbonica. La presenza di ossigeno ridurrebbe sensibilmente i tempi di conservazione, mentre in questo modo il contenuto del sacchetto mantiene intatti i suoi caratteri nutrizionali e organolettici per circa 18 mesi, senza che vi sia alcun deterioramento qualitativo.     

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